Diagnosi

Diagnosi precoce
La prevenzione primaria contro il melanoma maligno è basata sull'educazione della popolazione a ridurre un'eccessiva esposizione solare mentre quella secondaria sul miglioramento della diagnosi precoce.
Uno screening rivolto ad una determinata fascia di popolazione (identificata ad es. per età, sesso, caratteristiche fenotipiche) non sarebbe praticabile né probabilmente utile.
Si può raggiungere un miglioramento sul versante della prevenzione primaria mediante campagne mirate alla sensibilizzazione della popolazione, del personale sanitario e di quello parasanitario mentre sul versante della prevenzione secondaria mediante una migliore attività diagnostica basata su adeguati standards di accuratezza che portino al minimo il rischio di falsi negativi e la quota di falsi positivi diagnostici [7]. 
La presenza di una rete di ambulatori “dedicati” alla diagnosi precoce, dove opera personale specificamente preparato e con attrezzatura idonea, costituisce la modalità più adeguata allo scopo.

Visita specialistica
Il medico di medicina generale deve svolgere il ruolo di primo filtro e dopo aver escluso le lesioni che potrebbero simulare un melanoma maligno, deve indirizzare i casi verso i  presidi ambulatoriali di Dermatologia e  Chirurgia Plastica “dedicati”  alla diagnosi precoce del melanoma della pelle.

Esame diagnostico non invasivo mediante dermatoscopia
L’esame dermoscopico permette di migliorare la capacità di diagnosi differenziale tra neoformazione pigmentata di natura melanocitaria e non melanocitaria e, nell’ambito delle neoformazioni melanocitarie, fra lesioni benigne e maligne [8].
La dermatoscopia è una tecnica non invasiva che non determina sintomi dolorosi al paziente, che permette di osservare fino alla giunzione dermo-epidermica le strutture interne delle lesioni pigmentate, non visibili ad occhio nudo, eliminando il fenomeno fisico della rifrazione.
Il dermatoscopio è un piccolo strumento molto maneggevole, dotato di obbiettivo monoculare e con ingrandimento che solitamente va dai 10X ai 20X.
Possono essere usate due metodiche.
L’epiluminescenza prevede l’uso di una goccia di mezzo di contrasto (olio o paraffina) e un vetrino copri-oggetto da porre sulla lesione.
La metodica della luce polarizzata impedisce il fenomeno della rifrazione tramite un filtro polarizzatore.
Il videomicroscopio è uno strumento più moderno che utilizza direttamente luce polarizzata.
E’ dotato di diversi ingrandimenti ed utilizza una sonda-telecamera collegata  ad un computer su cui viene visualizzata e registrata l’immagine.


Figura: Dermatoscopio

L’incremento di accuratezza diagnostica ottenuto con l’esame dermoscopico si ha soltanto nel caso di osservatori esperti.
Nel caso di lesione clinicamente e/o dermoscopicamente sospetta deve essere effettuata escissione chirurgica ed esame istologico.
L’accuratezza diagnostica dermoscopica non raggiunge il 100%, quindi questa valutazione finale deve essere integrata con le caratteristiche anamnestiche e cliniche.
Deve essere considerato potenzialmente sospetto un “nevo” che appare diverso dagli altri nevi, in base al segno del “brutto anatroccolo” (“ugly duckling sign”).
Una corretta valutazione clinica deve seguire la regola dell’ABCDE basata sulla morfologia della lesione (A=Asimmetria; B= Bordi irregolari, C= Colore disomogeneo, D=Dimensioni > 6mm, E= Evoluzione nel tempo), scarsamente sensibile nel caso di melanomi in fase iniziale.
Negli ultimi anni si è rivelato molto utile l’esame spettrofotometrico.
E’ una tecnica che si basa sulla misura diretta dell’intensità di colore in termini di potere di assorbimento della luce da parte di un  tessuto in una regione specifica dello spettro.
Tutto ciò permette di osservare la quantità e la qualità del flusso di sangue nel derma, in modo da avere indicazioni sulla possibile neoangiogenesi causata da un tumore della pelle.
Con questo tipo di analisi è possibile inoltre studiare bene la struttura del collagene e capire quindi in presenza di eventuali alterazioni, se si tratta di un melanoma particolarmente aggressivo e maligno.



Figura: Videodermatoscopio

Biopsia escissionale

In caso di lesioni sospette si esegue biopsia escissionale seguita da esame istologico per la conferma diagnostica. Il margine di tessuto sano non deve eccedere i 5 mm.
 
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